Antonio Cuomo – Carità
L’umiltà non è l’unica grandezza dell’essere umano, esiste un’altra bellezza: l’anima caritatevole.
L’umiltà non è l’unica grandezza dell’essere umano, esiste un’altra bellezza: l’anima caritatevole.
Chi nutre la fame, sfama la vita.
Sono un vagabondo, che consuma le strade della sofferenza. Perdendomi nell’indifferenza di questo mondo impietoso, aspetto seduto senza un tempo sulla panchina della solitudine l’arrivo di un essere generoso, ma a volte è vano il mio attendere. Manco di tutto e in niente spero, ogni giorno mi affido alla clemenza del tuo cuore, ma tu passi veloce e, preso dai tuoi mille impegni, non mi degni di uno sguardo. Distrutto e stanco, all’incupire mi avvio verso un giaciglio sicuro, che spero di trovare, trascinando i miei passi lenti verso un destino che non mi garantisce il mattino, perché ogni notte può essere quello l’ultimo mio cammino.
Ci sono persone davvero speciali, capaci di leggere i tuoi stati d’animo le tue preoccupazioni, i tuoi timori, non da ciò che dici, ma dal doloroso silenzio che sprigiona l’anima.
Il dare aspetta sempre qualcuno.
La beneficenza, che unisce due esseri in uno solo, è una passione celeste, tanto incompresa, tanto rara quanto il vero amore. L’una e l’altro sono la prodigalità delle anime belle.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
La dolcezza e l’altruismo sono doti che possiede un’anima semplice, che vive attraverso la felicità che riesce a donare.
Le persone più belle sono coloro che sanno ascoltare non solo il proprio silenzio, ma anche quello di chi soffre.
Se un giorno vuoi toccare il cielo con un dito dai una mano a qualcuno ad imparare a volare.
Nella sofferenza del tuo cuore vedo l’indifferenza del mondo.
Nel momento in cui l’aiutare qualcuno diventa un danno per se stessi, non è più una forma di altruismo o una forma d’amore. È solo autolesionismo.
La povertà non è una vocazione, ma una condizione!
Se lo fai, fallo per soddisfare te stesso con l’altrui sorriso e aiuta come vuoi, con quello che puoi, chiunque, dimenticando di averlo fatto.
Il vero bene è farne, senza pretendere assolutamente nulla in cambio.
Mephisto veste gli abiti della carità.
Non mi è difficile prodigarmi per gli altri, anche quando tutti gli altri non si prodigano per me, credo che il vero temperamento dell’altruismo sia propio questo: dare agli altri con la consapevolezza che nessuno forse farà nulla per te. Non mi addolora il non essere ricambiato, anzi mi fà stare bene, perché in questa differenza io mi sento diverso dagli altri, è il mio essere differente in questo caso fa sì che gli altri consapevolmente o inconsapevolmente siano debitori seppur irriconoscenti verso di me!