Carl William Brown – Morte
La morte non può essere combattuta, non possiamo vedere in lei una fatale nemica; la morte è troppo forte, più la si combatte e più lei si diverte.
La morte non può essere combattuta, non possiamo vedere in lei una fatale nemica; la morte è troppo forte, più la si combatte e più lei si diverte.
La maggior parte di noi nasce con l’aiuto del medico e muore allo stesso modo.
Dopo la morte dello scrittore, leggere il suo diario è come ricevere una lunga lettera.
A Provins è stato giustiziato, in questi giorni, un giovane che aveva assassinato due borghesi, un uomo e una donna, violentato la serva sul posto e bevuto tutta la cantina. Ora, per veder ghigliottinare un tipo tanto stravagante, già alla vigilia erano arrivati a Provins più di diecimila campagnoli. Poiché gli alberghi non li potevano ospitare tutti, molti hanno passato la notte all’aperto, dormendo sulla neve. L’affluenza di folla è stata tale che è venuto a mancare il pane.
Vorrei morire in giorno di pioggia, per avere l’illusione che qualcuno pianga per me.
Non si deve parlare di declino del Comunismo o di declino del Capitalismo, si deve parlare del fallimento dell’umanità o se si preferisce del trionfo della stupidità.
La morte di una persona amata non è mai una cosa naturale: è sempre un omicidio, un vero e proprio furto. È come perdere un arto: non ci si può rassegnare.