Carl William Brown – Vita
Prima il caos, poi l’eros, dopo il verbo, in seguito la stupidità e infine ancora il caos o forse il nulla, ma comunque sempre il non essere.
Prima il caos, poi l’eros, dopo il verbo, in seguito la stupidità e infine ancora il caos o forse il nulla, ma comunque sempre il non essere.
Si decide di restare soli perché oggi incontrare qualcuno a cui tu piaccia così come sei è estremamente improbabile, la gente ti fa a pezzi se non ci stai attenta, prima ti da i brividi poi ti lascia i lividi, per questo non mi convincono quelli dal ti amo facile; quelli che amano soffrono e poi passano ad un amore successivo cancellando il precedente con un colpo di spugna. Diffido di quelli che ti dicono sei solo un amica/o e poi cambiano idea e poi la ricambiano ancora e ancora, diffido di tutto e tutti; di ciò che mi accade intorno non so nulla e non ho certezze, so solo che ci vuole una mano gentile per sfiorare un anima buona come la mia.
I colori della Vita si trovano tra il grigiore del quotidiano. Se non li vuoi vedere, di sicuro non li vedrai…
C’è sempre qualcosa di nuovo da imparare, nel bene e nel male, dalle persone che incontriamo.
Vita: la miglior parola che possiamo mai scrivere!
A volte lascio che la mia mente vada per conto suo, cerco di non metterle limiti, lascio che possa correre o semplicemente camminare, con tanti pensieri nella mente. I miei pensieri, che si rincorrono come a giocare a nascondino, a volte si fanno vedere altre fuggono via. La vita sa ascoltare, a volte, il grido muto dei sogni, e torna a sorriderti.
Mi sento ancora dentro una palla di cristallo senza riuscire ad uscire da questa vita che a volte ci soffoca. Il vetro è spesso, duro, freddo. Non voglio più parlare, voglio solo ascoltare e non piangere più per ciò che ho perso.