Carla Chianese – Verità e Menzogna
A volte si mente così tanto a se stessi che si finisce per credere che tale illusione sia reale… e invece è solo una vile menzogna la cui effige prende forma dalle ceneri di una mancata verità.
A volte si mente così tanto a se stessi che si finisce per credere che tale illusione sia reale… e invece è solo una vile menzogna la cui effige prende forma dalle ceneri di una mancata verità.
Per essere considerato un classico, un film deve riuscire a far sbadigliare almeno tre generazioni di spettatori.
Alla verità ci si avvicina nella sofferenza: essa appare luminosa è rivelatrice nella disperazione; ma è necessario essere calmi e scevri d’ogni eccessiva emozione per cercare di comprenderla.
Ho conosciuto lei: una donna di appena trent’anni, ho avuto modo di frequentarla sei mesi, mesi in cui lei mi ha raccontato parte della sua vita. Un film che ebbe inizio con violenze fisiche e mentali, un film in cui ogni giorno la protagonista (lei) subiva violenze, un ex, un marito, un mondo tutto così mediocre. Finché un giorno capii che la mediocrità era lei, con i suoi film che dipingeva a pennello per attirare l’attenzione su se stessa. Una donna insicura, debole, falsa e meschina, pronta ad usare ogni mezzo per fare pena. Oggi quella donna malata avrà puntato già altre vittime. Io oggi posso gridare: mi sono salvata!
Ho trentaquattro facce. Oppure trentasei?Chi mi conosce?Scompaio come l’anima invisibile, sguscio tra le mani.Il mio mondo è l’immortalità, perché sguscerò via anche dalle mani della morte.Essa non conosce il mio volto.Non riuscirebbe a vedere quello vero neanche se mi sorprendesse a casa da solo.
La sincerità è la regina dei valori, ma forse, la più difficile da mostrare.
Non è carnevale, ma è la vita di ogni giorno. Sfilano maschere che nascondono nefandezze dove tu credevi di vedere amicizie, nascondono cicatrici dove tu vedevi sorrisi, celano ipocrisie dove tu credevi di trovare sincerità e accoglienza.