Carlo Arosio – Televisione
Altro che Mosè, Cristo o Maometto è la televisione il profeta che l’umanità aspettava da millenni.
Altro che Mosè, Cristo o Maometto è la televisione il profeta che l’umanità aspettava da millenni.
Finché c’è televisione la cronaca mondiale sarà sempre una grande realtà fittizia.
Amore. Verità. Libertà. Parole vaghe, quasi vuote. Il troppo uso le ha logorate.
La “diossina” prodotta dai Reality Show, sta provocando la caduta e il declino dell’intelligenza umana.
Oggi c’è una forma di potere molto più sottile che è sostanzialmente il controllo del pensiero, il controllo delle idee. Questo è molto pericoloso perché io quando ho controllato le idee di tutti coloro che sono subordinati al potere, costoro pensano come il potere, lo applaudono, lo vogliono, lo desiderano, lo adorano. Perché pensano come lui. E poi il secondo grado, ancora più pernicioso, è il controllo dei sentimenti. Ci sono delle trasmissioni televisive che insegnano ai giovani come si ama, come si odia, come ci si innamora, come ci si arrabbia. Quando io ho determinato il controllo dei sentimenti, io ho il potere assoluto. Perché non solo penso come mi hanno insegnato a pensare i mezzi televisivi, ma sento come loro desiderano io senta. A questo punto sono arrivato alla completa gestione del mondo, su cui opero.
L’antimoderno è quell’uomo che comodamente in poltrona sogna le scomodità del passato.
Mi piacciono le trame efficaci: un ragazzo incontra una ragazza; il ragazzo perde la ragazza; il ragazzo vive per sempre felice e contento.