Carlo Bianco – Libri
Il fiore è la chiave fatata che apre alla gioia ogni cuore gentile e, qualche volta, consente all’uomo di sostarvi.
Il fiore è la chiave fatata che apre alla gioia ogni cuore gentile e, qualche volta, consente all’uomo di sostarvi.
“Di qualunque cosa si trattasse,” disse il macchinista nel silenzio, “era grande. Gli è calato addosso come un fottuto pipistrello gigantesco”.
Con la mia sola immaginazione mi bastano i libri per sentire odori, suoni, memorie.
Ma ciò che differenzia maggiormente gli esseri umani odierni da quelli di un tempo è la paura. La Vera Gente non conosce la paura, mentre i Mutanti minacciano i propri figli, hanno bisogno di leggi coercitive e di prigioni. La sicurezza di un paese si basa sulla potenza delle armi con cui può minacciare le nazioni vicine. Secondo la tribù, la paura è un’emozione che appartiene al regno animale, dove è molto importante per la sopravvivenza. Ma se gli uomini conoscessero il Tutto divino e capissero che l’Universo non è qualcosa di pericoloso, ma un piano in eterno divenire, dimenticherebbero la paura. Più cose si possiedono, più motivi si hanno per avere paura, e si finisce col vivere solo per le cose. (da “E venne chiamata due cuori”)
Il libro è un ritratto di parole sfumato da tanti sospiri.
Mi è sempre stato accanto, mi ha dato il meglio di sé, e io desidero stargli vicino sino alla fine dei miei giorni. Ma i moti del cuore sono un mistero, e io non capirò mai ciò che è accaduto. Di certo, so che quell’incontro accrebbe la fiducia in me stessa, mostrandomi che ero ancora capace di amare e di essere amata, e rivelandomi un insegnamento che non dimenticherò mai nella vita, quando ti trovi di fronte a una cosa importante non significa che devi rinunciare a tutte le altre.
Scrivere è un’inevitabile presa di posizione. Scrivere è una responsabilità.