Carlo Bisecco – Sogno
Vivo in un incubo, muoio in un sogno.
Vivo in un incubo, muoio in un sogno.
Il problema è che mi stanco, mi stanco tanto, ormai. Per questo non ho più nemmeno la forza di immaginarmeli i sogni, figuriamoci viverli. Certo, ogni tanto sento il rimpianto per quella che era una meravigliosa capacità, quella di sognare, che si è poi persa nel tempo. Colpa della vita che, fin troppo spesso, riesce a mandare in frantumi anche il sogno, all’apparenza, più resistente. E sogno dopo sogno, succede che, semplicemente, poi si dura fatica a desiderare anche le cose più elementari. Forse perché poi l’unica cosa che ti rimane da volere davvero è un buon collante per tentare di tenere assieme, meglio che puoi, i cocci della tua esistenza.
Danzare nei sogni aiuta, ma imparare a danzare nella vita concretizza.
Non c’è cosa più insensata nella vita che non la vita stessa.
I sogni sono figli illegittimi dell’anima.
Sognai una dimensione immateriale ove vedevo ciò che la realtà non poteva riprendersi tra le braccia. Sognai. E sorrisi. I dispiaceri parevano piccole e insignificanti immagini sfocate. Potevo ingannarli. Per poco, già! Ma per poco avevo una libertà immensa.
Ho un mucchietto di emozioni che tengo in caldo nel cuore. Sono lì per quando ti ricorderai di me.