Carlo Maria Martini – Religione
Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri non come possidenti.
Dobbiamo entrare nella preghiera come poveri non come possidenti.
Quando le fantasie della religione e la loro perversione affine toccano le pulsioni dell’inconscio, il mostruoso non è distante.
Per San Teresa si semina a distesa.
Dio è una partita che si gioca con l’ipotetico e si vince le con le proprie convinzioni.
L’essere umano predica bene e razzola male, dimenticando che dopo i conti bisogna farli non solo con la propria coscienza ma con Dio, e da lì nessuno potrà sfuggire.
La mitezza è la forza più travolgente della storia, che non paga mai il male con il male, ma vince con il bene.
Cade la sera, arriva la notte come ogni giorno faccio la mia preghiera. Prego Dio per la giornata che mi è stata concessa, per darmi saggezza, perché le cose mi vadano bene. Grazie Dio perché so che tu ci sarai sempre al mio fianco. Perché credo in te, perché tu sei mio padre celestiale. Grazie per non farmi mollare alla prima difficoltà. Grazie Dio perché non mi abbandonerà mai.