Carlo Peparello – Filosofia
Chi cerca soddisfazione nella rovina altrui spenderà l’esistenza tra le macerie degli altri senza costruire nulla per sé.
Chi cerca soddisfazione nella rovina altrui spenderà l’esistenza tra le macerie degli altri senza costruire nulla per sé.
Ciò che noi chiamiamo natura è un poema chiuso in caratteri misteriosi e mirabili. Ma se l’enigma si potesse svelare noi vi conosceremmo l’odissea dello spirito, il quale, per mirabile illusione cercando se stesso, fugge se stesso; poiché si mostra attraverso il mondo sensibile solo come il senso attraverso le parole, solo come, attraverso una nebbia sottile, quella terra della fantasia, alla quale miriamo. Ogni splendido quadro nasce quasi per il fatto che si toglie quella muraglia invisibile che divide il mondo reale dall’Ideale, e non è se non l’apertura, attraverso la quale appaiono nel loro pieno rilievo le forme e le regioni di quel mondo della fantasia, il quale traluce solo imperfettamente attraverso quello reale. La natura per l’artista è non piú di quello che è per il filosofo, cioè solo il mondo ideale che apparisce tra continue limitazioni, o solo il riflesso imperfetto di un mondo, che esiste, non fuori di lui, ma in lui.
La percezione delle cose è del tutto superflua. Trovi quello che desideri semplicemente davanti ai tuoi occhi. Ti basta aprirli.
I folli sono coloro che vedono lontano, guardandosi intorno.
L’oscurità non è la notte. È un senso di buio nel profondo dell’esistenza trasformata, riempita di nulla, anche nella luce del sole.
Non esiste la materia, il giusto o sbagliato, il bene o il male, il bianco o il nero, lo yin o lo yang, siamo entità di pura energia e ognuna vuole un posto all’interno delle piccole intelligenze che si espandono nutrendosi di esperienze per crescere sempre di più.
Per la terribile semplicità delle idee che la tradizione filosofica ci impone, più che fare direi che il compito dell’ora è disfare.