Carlo Prevale – Uomini & Donne
Non ti conviene fare la guerra con una donna, ci perdi e basta. Meglio farci l’amore.
Non ti conviene fare la guerra con una donna, ci perdi e basta. Meglio farci l’amore.
Lei: Amo te! Lui: Io amo me, perché dentro vivi tu!
Sentirsi bella anche con i capelli sgaruffati con indosso un vecchio e largo maglione solo perché lui ti sorride.
Lei non voleva piacere, non le interessava. Voleva essere accettata per quello che era: una rosa blu con spine appuntite. Sapeva far male ma, se la sapevi prendere, il suo profumo ti inebriava. Era strana, non era come qualsiasi altra donna, era una di quelle donne che fanno paura. Troppo dura per scontrarsi, troppo fiera per abbassarsi a qualsiasi compromesso. Lei viveva d’amore, ma non di quell’amore fatto di cioccolatini e frasi dolci, ma di quelli veri, fatti di lacrime di rabbia e di dolore. Sapeva amare con tutta l’anima e la donava anche, era lei che ti faceva amare te stesso più che amare lei. Era una donna di quelle che quando le incontri o le tieni strette o se le perdi non le ritrovi più.
Forse non sono una donna come le altre. Forse sono io quella sbagliata agli occhi del mondo. Forse sono solo rimasta ai tempi in cui la donna si lascia conquistare e non conquista. A quelli dove prima prendimi il cuore e amalo e poi amerò e amerai il resto di me. Quelle che come biglietto da visita offrono intelligenza, classe e dolcezza e non un caldo letto. Forse se oggi non sono quelle come me a vincere, o il mondo si è capovolto o io non ho capito niente di cosa sia una vera “donna”!
Non definiteci brave, buone, belle, carine o quant’altro. Non fermatevi alle apparenze: ingannano. Pensate a noi come esseri intelligenti, dotate di principi, moralità, passato, esperienze. Abbiate rispetto della nostra forza come delle nostre fragilità. Non pensiate mai di esserci superiori o di poterci sopraffare. Pensate a noi come vostri pari, e scoprirete che a parte poche differenze, infondo proviamo gli stessi sentimenti, le stesse paure, le stesse insicurezze.
Lui temeva la solitudine; lei una compagnia che non fosse la sua.