Carmelo Bene – Società
Ma perché bisogna istruirsi, su che cosa?E poi chi deve istruirmi lo stato? E chi è lo stato?
Ma perché bisogna istruirsi, su che cosa?E poi chi deve istruirmi lo stato? E chi è lo stato?
Questa è la società di oggi: gente che ti giudica, gente che ti incontra per strada e ti guarda con aria di superiorità, come se avessero milioni e milioni di soldi, ti guardano come se avessi stracci addosso; beh, l’importante è essere vestiti, che poi una maglia o un pantalone sia di Gucci, sia di Dolce e Gabbana, o sia un normalissimo capo d abbigliamento questo non importa, l’importante è quello che si ha dentro, quello che si trasmette agli altri, quello che pensano le persone che contano veramente per noi.
Non esiste alcuna connessione tra l’idea politica della nostra classe educata e i profondi luoghi dell’immaginazione.
Ci sono personaggi che fanno rimpiangere quelli che l’etichetta di delinquente ce l’hanno scritta in faccia.
Non abbiamo alcun alibi. Siamo tutti colpevoli di quanto ci accade tutto attorno. Quando dobbiamo decidere sul nostro futuro ci facciamo manipolare la mente da pochissime persone, le quali decidono per noi. Poi ci troviamo a discutere in piccoli gruppi di tutte le decisioni sbagliate fatte prendere dai pochi. È ora di far valere le nostre ragioni in modo civile, però bisogna essere uniti e consapevoli dei risultati da ottenere. In questa giungla ci sono molti che si professano come i salvatori del mondo e dell’universo soltanto perché sono contro alcune ideologie, questi non sono veri salvatori, ma solo fomentatori di alcuni disagi e solo per questo si credono il futuro e il nuovo che avanza. Ci sono milioni di problemi tra meno urgenti, urgenti e urgentissimi. Non serve essere di mille partiti, ma di uno unico che vuole veramente cambiare. Bisognerebbe mettersi in tavoli da cinque, sei persone e discutere su come progettare il futuro, ogni tavolo sceglie in modo libero e democratico una persona la quale si siederà in un nuovo tavolo composto da cinque o sei persone, provenienti da altrettanti tavoli i quali con il sistema libero e democratico li hanno scelti. Così si portano le varie idee per progettare il futuro. Deve divenire una serie di tavoli fino ad arrivare al concepimento di un progetto di futuro che è partito dalla base e promosso da tutti con la consapevolezza che il risultato finale è una democrazia costruita sulle vere esigenze delle persone, perché partorita da esse stesse. Tutto questo oggi è un’utopia, dovremmo batterci per che in un futuro prossimo si possa avere una risposta certa per un vero futuro. Spero che commentiate in molti, soprattutto che si cerchi creare le basi per un futuro migliore. Si può creare un nuovo grande gruppo dove tutti insieme costruiamo il nostro futuro.
L’umanità più che di amore e di giustizia, cose che non basteranno mai, necessita impellentemente di autocritica.
Non sapendo in che ceto sociale vi trovereste a vivere, potendo decidere prima di nascere, tra una società egalitaria ed una società fortemente iniqua, cosa scegliereste?