Carol Cortiello – Stati d’Animo
Ci cerchiamo negli specchi e non ci riconosciamo senza le nostre maschere.
Ci cerchiamo negli specchi e non ci riconosciamo senza le nostre maschere.
La sofferenza è una specie di bisogno dell’organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo.
Quando cala il buio e il silenzio, tutto ciò che devi vedere e sentire è dentro di te.
Quando siamo a terra possiamo guardare solo in alto.
Certe emozioni… sono come macchie di caffè, cerchi con ostinazione di pulirle ma non se ne vanno mai.
Io le parole le conservo. Mastico l’impronunciabile, sempre umido di qualche lacrima che mi vesta di verità. Giro il capo a ieri e mi sembra sia passata una vita e mezza. Prendo una scorciatoia e sento ancora la tua voce. Giù, in caduta libera sulle risate. Lì, con gli occhi lucidi per le volte in cui tacevo. E più tacevo e più mi zittivi. Strane le mie mani, conca vuota, i palmi che s’allargano in segno d’arresa e di disfatta, come a voler dire “pazienza” al cielo. Se un’unghia mi diventasse lama e mi tagliasse il petto con uno squarcio verticale, mi uscirebbero le emozioni oblique e i pensieri liquidi, ancora caldi della tua presenza. Ma è assenza. Ed è tempo che scorre. Nulla che perdoni. Niente che resti. Il cuore si vanifica, arrestato da un groviglio di vene. Rimango così, silenziosa e fredda e ho venduto perfino la carne, ché non mi veste più nulla. Spoglia e brulla come una casa disabitata che ha dato le spalle al sole.
Le persone timide notano tutto e la cosa buffa è che nessuno nota loro.