Cecilia Ahern – Stati d’Animo
Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente.
Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente.
Qui tra il cielo e la terra. Silenzio attorno a me, mentre il buio mi circonda, io mi sento sempre più sola, accarezzo quell’unica stella che brilla. Non vedo la luna, anche lei si è nascosta ai miei occhi. Nessun desiderio da esprimere. Nemmeno un sogno da sognare. Qui siamo io e la mia anima, attendiamo la fine di un anno.
Il cuore di tutte noi mamme vorrebbe che i propri figli fossero sempre felici vorrebbero vedere nei loro occhi la luce che irradia dalla loro serenità, ma quando figlia mia in te leggo la tristezza, la delusione, mi chiedo ma io ti rendo veramente felice? Un giorno potrai dire la mia mamma ha fatto l’impossibile pe darmi sempre gioia? Il mio cuore si strugge quando mi faccio queste domande ma alla fine mi rispondo che forse una madre non arriverà mai all’impossibile nel voler dare il massimo della gioia, forse perché non c’è mai fine a quello che una madre può fare, ecco perché non potrà mai raggiungere l’impossibile.
Lei era affamata, affamata d’emozioni, sensazioni, percezioni. Lei aveva sempre quel vuoto mai riempito perché nessuno aveva mai capito che il suo dare era senza richieste, senza pretese e si svuotava dimenticando sé stessa mentre cercava qualcuno che fosse come lei. E quella fame così sordida e implacabile, sconvolgente e devastante la stava portando alla follia. Sola e vuota. Una stella in declino silenzioso. La luce ormai avrebbe illuso i più di averla ancora quando in realtà non era più.
Anche il giorno può assomigliare alla notte se ci manca la luce.
È proprio prima che vai a dormire, steso nel letto, che ritrovi te stesso. L’unico momento in cui, il buio della stanza ed i problemi della vita fanno la lotta per dimostrare chi è il più forte.
Il giorno del suo compleanno, Holly si mise davanti allo specchio grande e si esaminò. Aveva eseguito gli ordini di Gerry e si era comprata un vestito nuovo. Non sapeva perché, ma ogni giorno doveva trattenersi più volte dall’aprire la busta del mese di maggio. Mancavano ancora due giorni, e non riusciva a pensare praticamente ad altro.