Cesare Fischetti – Filosofia
Vorrei amarti, ma non proveresti lo stesso. Vorrei averti, ma ti manterresti a un passo. Vorrei… ma non posso!
Vorrei amarti, ma non proveresti lo stesso. Vorrei averti, ma ti manterresti a un passo. Vorrei… ma non posso!
Chissà quanto la vita ci appartiene realmente. Andarsene senza porsi domande è vivere senza capire il senso: una vita senza senso è un viaggio nel nulla. Vorrei andarmene piena di perché, perché sono i perché a dare un senso a tutto, che essi siano domande o risposte in fondo poco importa.
Impara a rispettare, amare, onorare le “radici” della tua “terra”; sentirai il suo abbraccio avvolgerti, possederti, marchiandoti dell’unica grande ed autentica virtù: “l’orgoglio delle proprie origini”.
Vuoi vivere tranquillo? Di a tutti sì e poi fai come ti pare.
Ho la presunzione di ritenere che il mondo non sia come appare, ma come io lo vedo e lo voglio.Perché sono io la misura del mondo, e non il mondo la mia misura.
C’è la formula della saggezza e della sapienza? C’è, ed è questa: riconoscere che senza il male la vita e il mondo non sarebbero, etutt’insieme combattere sempre, praticamente e irremissibilmente, il male e cercare e attuare sempre indefessamente il bene: negare come assurda la felicità e cercar sempre la felicità, negare come assurdo il trionfo definitivo della libertà sulla servitù, della figlia di lei giustizia sull’ingiustizia, del sapere sull’ignoranza, dell’intelligenza sulla stupidità, e praticamente volere e procurare in ogni istante quel trionfo, il trionfo di quell’istante.
Ogni oggetto si consuma nel tempo.
Chissà quanto la vita ci appartiene realmente. Andarsene senza porsi domande è vivere senza capire il senso: una vita senza senso è un viaggio nel nulla. Vorrei andarmene piena di perché, perché sono i perché a dare un senso a tutto, che essi siano domande o risposte in fondo poco importa.
Impara a rispettare, amare, onorare le “radici” della tua “terra”; sentirai il suo abbraccio avvolgerti, possederti, marchiandoti dell’unica grande ed autentica virtù: “l’orgoglio delle proprie origini”.
Vuoi vivere tranquillo? Di a tutti sì e poi fai come ti pare.
Ho la presunzione di ritenere che il mondo non sia come appare, ma come io lo vedo e lo voglio.Perché sono io la misura del mondo, e non il mondo la mia misura.
C’è la formula della saggezza e della sapienza? C’è, ed è questa: riconoscere che senza il male la vita e il mondo non sarebbero, etutt’insieme combattere sempre, praticamente e irremissibilmente, il male e cercare e attuare sempre indefessamente il bene: negare come assurda la felicità e cercar sempre la felicità, negare come assurdo il trionfo definitivo della libertà sulla servitù, della figlia di lei giustizia sull’ingiustizia, del sapere sull’ignoranza, dell’intelligenza sulla stupidità, e praticamente volere e procurare in ogni istante quel trionfo, il trionfo di quell’istante.
Ogni oggetto si consuma nel tempo.
Chissà quanto la vita ci appartiene realmente. Andarsene senza porsi domande è vivere senza capire il senso: una vita senza senso è un viaggio nel nulla. Vorrei andarmene piena di perché, perché sono i perché a dare un senso a tutto, che essi siano domande o risposte in fondo poco importa.
Impara a rispettare, amare, onorare le “radici” della tua “terra”; sentirai il suo abbraccio avvolgerti, possederti, marchiandoti dell’unica grande ed autentica virtù: “l’orgoglio delle proprie origini”.
Vuoi vivere tranquillo? Di a tutti sì e poi fai come ti pare.
Ho la presunzione di ritenere che il mondo non sia come appare, ma come io lo vedo e lo voglio.Perché sono io la misura del mondo, e non il mondo la mia misura.
C’è la formula della saggezza e della sapienza? C’è, ed è questa: riconoscere che senza il male la vita e il mondo non sarebbero, etutt’insieme combattere sempre, praticamente e irremissibilmente, il male e cercare e attuare sempre indefessamente il bene: negare come assurda la felicità e cercar sempre la felicità, negare come assurdo il trionfo definitivo della libertà sulla servitù, della figlia di lei giustizia sull’ingiustizia, del sapere sull’ignoranza, dell’intelligenza sulla stupidità, e praticamente volere e procurare in ogni istante quel trionfo, il trionfo di quell’istante.
Ogni oggetto si consuma nel tempo.