Cesare Pavese – Morte
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualsiasi amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualsiasi amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla.
La morte? L’inizio di tutto. Meglio prepararci.
Mi sto preparando per l’altro viaggio. Vi sto lasciando silenziosamente, depongo i miei sentimenti, mi spoglio della mia persona e vi saluto, certo che non vi mancherò e che anche quest’ultimo sarà un dono e non puro egoismo.
La vita e la morte fanno di noi quello che vogliono, l’unica carta che possiamo giocare è stabilire cosa vogliamo noi dalla vita e dalla morte.
Un giorno io mi vendicherò e vi farò impazzire tutti.
Manifestiamo senza remora alcuna, il coraggio di recarci in luoghi di morte e dolore, quasi avessimo la necessità di sentirci partecipi di una tragedia.
Non lo degnerò neanche d’una lacrimaquesto sporco “mondo” quando svanirò.Ne verserei a fiotti dovessi “perdere”prima di mia madre e del mio Santo.Struggente il loro dolore.