Cesare Pavese – Vita
A che serve passare dei giorni se non si ricordano?
A che serve passare dei giorni se non si ricordano?
Nella vita, ogni cosa ha il valore che tu gli attribuisci.
Non cogliere l’attimo e l’esitazione ti lacererà l’animo.
Sono solo una persona come tante, per alcuni non sono niente. Per altri invece sarebbe meglio che non esistessi. Per molti sono troppo dura e arrogante. Qualcuno dice che sono falsa e cattiva. Altri mi definiscono schietta e sincera. Poi ci sono quelli che mi stimano, che mi amano e che credono in me. Poi ci sono io! Ed è la cosa che conta di più… io! E a me non me ne frega una emerita mazza di chi non mi vede, di chi non mi pensa e tanto meno di quelli che pensano che io non sia “Nessuno”, del resto il mondo ha libero pensiero. In fondo anche per me molte persone se non ci fossero si starebbe molto meglio. A me interessa cosa penso io, cosa sento e cosa voglio. Mi interessa quelle persone che sanno chi sono, il resto è “cibo” ormai avariato per il popolo dell’ipocrisia!
Corpo e mente sono due ma non dueecorpo e Mente sono non due ma due.
Una vita trascorsa cercando continuamente di ottenere l’approvazione degli altri è come una vita passata in prigione.
Davide ha vinto Golia, Daniele è uscito indenne dalla fossa dei leoni. Ho intrapreso una lotta con qualcosa e qualcuno più grande di me. Le prepotenze non le tollero, più sono grosse e più mi “fortifico”. La lotta è dura, spero al termine di poter dire come San Paolo: “ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede.”