Cesare Pavese – Vita
Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.
Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.
La vita è sempre in continuo rivoluzionarsi, sta a te decidere se rimanere indietro o di adattarti, ma senza perdere i veri valori della vita.
Ci sono dei messaggi che ti fanno stare bene nel momento stesso in cui li invii, come se dicessi a te stesso che sei a posto con la coscienza, che ti sei tolto un peso, che hai fatto del tuo meglio.
Quando venni la prima volta tra gli uomini commisi la stoltezza degli eremiti, la grande stoltezza: mi misi sul mercato.E quando parlai a tutti, non parlai a nessuno. E la sera, i miei compagni erano funamboli e cadaveri; e io stesso ero quasi un cadavere.Ma il mattino seguente mi portò una nuova verità: fu allora che imparai a dire: “Che mi importa del mercato e della plebe e il chiasso della plebe e le orecchie lunghe della plebe?”E voi, uomini superiori, questo imparate da me: sul mercato nessuno crede agli uomini superiori. E, se proprio volete parlare lì, sia pure! Ma la plebe ammiccherà: “Noi siamo tutti uguali!””O uomini superiori, non ci sono uomini superiori, noi siamo tutti uguali, l’uomo è uomo; davanti a Dio, siamo tutti eguali!”Davanti a Dio! – Solo che questo Dio è morto. Davanti alla plebe, invece, non vogliamo essere eguali. O uomini superiori, andate via dal mercato!Davanti a Dio! – Solo che questo Dio è morto. O uomini superiori, questo Dio era il vostro più grande pericolo.
Il tempo sussurra la tua storia, scandisce con te le sue ore.
Volete cambiare il mondo? Allora cominciate cambiando voi stessi.
La vita è una sola… assaporala con gusto!