Charles Bukowski – Libri
La mosca stava ancora camminando sulla scrivania. Arrotolai il “Racing Form”, le diedi un colpo e la mancai.Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti.
La mosca stava ancora camminando sulla scrivania. Arrotolai il “Racing Form”, le diedi un colpo e la mancai.Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti.
E com’è possibile che chi ha osato esprimere un desiderio così grande alla vita provi anche tanta paura nei suoi confronti?
A volte vorrei solo che non fosse accaduto. Il cancro, dico.
Nessuna parola, o frase o storia può cambiare la verità: essa è immobile al di fuori del tempo e della volontà. Ecco perché cancellandole o odiandole vedendo quanto spiegano esattamente la realtà in cui si vive, non cambia il loro svolgimento, perché esse sono soltanto carta e inchiostro, o memoria di un computer, che il tempo consuma. Quello che spiegano, se è verità, arriverà fino alla fine. Se non lo è, chi vorrebbe farla diventare quello che non può essere, si perderà nella verità scomoda che tentava di cambiare. Avere non fa l’essere, non avere non cancella quello che è. E Dio, suo Figlio e i suoi angeli, finalmente libereranno l’universo dalla loro cornuta, avida, invidiosa, drogata e inopportuna presenza. Il prezzo matematico sarà tuttavia molto alto: visto che hanno voluto tutto, assassinando e drogandosi di spirito, non avranno né saranno più niente. Sarà una lenta morte per overdose. Ma possono invertire la matematica, rovesciare la scienza, far si che la morte diventi vita. Sparandosi… nel sistema un altro po’ di spirito, di maschere, diventeranno così più forti e più intelligenti.
Un argomento poco sfruttato dalla letteratura ma che quando esiste è uno dei più forti e più completi in assoluto: l’affetto reciproco tra padre e figlia.
Bisogna volere quel che si vuole, a meno che non si possa quel che si vuole.
“Andiamo, signore!”, disse. “Le cose non stanno esattamente così. Come ha fatto la lettera a tornare nella valigia?”Holmes, sorridendo, evitò lo sguardo scrutatore di quegli occhi tanto espressivi.”Anche noi abbiamo i nostri segreti diplomatici”, rispose e, preso il cappello, si avviò alla porta.