Charles Bukowski – Poesia
Secoli di poesia e siamo sempre al punto di partenza.
Secoli di poesia e siamo sempre al punto di partenza.
Non avevo interessi. Non riuscivo ad interessarmi a niente. Non avevo idea di come sarei riuscito a cavarmela, nella vita. Agli altri, almeno, la vita piaceva. Sembravano capire qualcosa che io non capivo. Forse ero un po’ indietro. Era possibile. Mi capitava spesso di sentirmi inferiore. Volevo solo andarmene. Ma non c’era nessun posto dove andare. Il suicidio? Gesù Cristo un’altra faticata. Avevo voglia di dormire per cinque anni di fila, ma non me lo permettevano.
Non voglio fare la parte dell’ubriacone; è soltanto che le cose che mi ricordo fanno venire una tale nausea.
Sono un poeta che scrive i suoi versi bevendo il dolore degli anni passati, ascoltando le lacrime dell’anima di chi ha pianto sulle mie spalle, ricordando i sorrisi di chi mi ha amato, ricordando la mancanza di chi non è più accanto a me ricordando i miei errori e le sofferenze patite dal mio cuore, le mie parole voleranno via come la mia anima, su tra le stelle, ma il mio nome sarà impresso nella mente del tempo.
Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!
È forse poesia un sentimento, un colore, una nota? Per me poesia sei tu.
Che una poesia sia intraducibile è la prova che il suo autore ha fatto centro.