Charles Bukowski – Speranza
Le parole non erano noiose, erano cose che ti stimolavano la mente. Se le leggevi e ti lasciavi prendere dalla magia potevi vivere senza dolore, con la speranza, qualunque cosa ti capitasse.
Le parole non erano noiose, erano cose che ti stimolavano la mente. Se le leggevi e ti lasciavi prendere dalla magia potevi vivere senza dolore, con la speranza, qualunque cosa ti capitasse.
Ricordati dei vecchi cani che hanno combattuto bene: Hemingway, Cèline, Dostoevskij, Hamsun. Se pensi che non siano diventati matti nelle loro stanzette proprio come sta succedendo a te adesso senza donne senza cibo senza speranza allora non sei pronto. Bevi altra birra. C’è tempo. E se non ce n’è va bene lo stesso.
Il “… e vissero felici e contenti” non è una favola ma il premio di chi non smette mai di amarsi e lotta ogni giorno per raggiungere l’ambita ricompensa.
Sono sulla strada giusta, anche se non sono ancora arrivato al punto giusto (e, a dire il vero, non ho nessuna voglia di arrivarci).
Ogni parole che senti prendila da insegnamento non da critica. Ascolta, e da persona saggia trai il meglio da quello che hai sentito, non lasciare che le oscillazioni del vento della rinuncia ti buttano giu. Efferati a ciò che sai, ai valori che ti hanno reso quello che sei. Efferati alla speranza che hai nel cuore. Domani sarà più luminoso.
C’è un solo problema, con gli scrittori. Se quello che scrivono viene pubblicato e vende molte, molte copie, pensano di essere grandi. Se quello che scrivono viene pubblicato e vende un buon numero di copie, pensano di essere grandi. Se quello che scrivono viene pubblicato e vende pochissime copie, pensano di essere grandi. Se quello che scrivono non viene pubblicato e non hanno i soldi per farlo pubblicare a loro spese, allora pensano di essere veramente il massimo.
Che nessuno che vi abbia delusi, trafughi i vostri sogni depredando le vostre speranze!