Charles Bukowski – Stati d’Animo
Non voglio fare la parte dell’ubriacone; è soltanto che le cose che mi ricordo fanno venire una tale nausea.
Non voglio fare la parte dell’ubriacone; è soltanto che le cose che mi ricordo fanno venire una tale nausea.
Non è sempre facile dire Addio senza ferire, ma a volte è inevitabile per non “restare sempre feriti” da quella distrazione chiamata “egoismo”.
Ho desiderato ogni carezza, ogni fremito, palpito, amplesso, che mai verrà consumato su di te.
Tu uccidi e tra qualche anno nessuno si ricorderà più di te, io scrivo e diverrò immortale.
Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cosa hanno fatto, le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato le scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa.
La “pace” è un tormento che ancora inseguo…
Lacrime, gioia. Ci sarà un nuovo modo per ricominciare a vivere quello che era un tempo. Si era fermato per noi e ora che si vede? Si vede il nostro amore che non era mai stato come ora, che cresce lentamente e si intravede la luce di quello che siamo. Per te, io.