Charles Bukowski – Vita
A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. Altre volte lo so di sicuro.
A volte ho la sensazione di essere solo al mondo. Altre volte lo so di sicuro.
Hai una tua vita, bella o brutta che sia, a nessuno è stata data la possibilità di vivere due vite contemporaneamente, allora perché ti ostini a cercare di entrare nella vita degli altri. Se hai tutto questo tempo da perdere, impiegalo per qualcosa di utile, per te e le persone che ami.
Sempre mi sono chiesta se nella vita sia meglio essere spettatori o salire sul palcoscenico. Mi sono resa conto che attendere è “la procura in foglio bianco della propria vita” consegnata agli altri. Si sa, ognuno di noi è proprietario della propria vita, quindi bisogna trovare le forze che sono dentro noi stessi, come quella spinta provocata da un incontro con l’altro. Un incontro con chi ti propone una sfida a cui tu, liberamente, puoi rispondere “sì”, e quindi fai la mossa, improvvisi e sali sul palcoscenico. Non importa se avrai successo o meno, almeno avrai smesso di essere spettatrice.
Il mare: possiamo immaginarlo, oppure possiamo osservarlo dalla riva, come pure, possiamo nuotarvi. Però, fin quando non andremo in “immersione”, non lo conosceremo pienamente. Così è la vita.
Non credo esistano domande senza alcuna risposta; credo, piuttosto, che a volte non sia necessario cercarle, perché esse sono un sussurro di vita che chiede solo di essere vissuto. È solo così che alcune risposte si svelano. Come una virgola colorata posta in un immenso disegno, che solo alla fine riusciremo a vedere nella sua completezza e in tutti i suoi grandi e minuscoli “perché” riuniti, a formare il senso delle cose. A dare un senso ad ogni cosa.
Quando uno si arrabbia vuol dire che l’oggettività della vita si sta infiltrando nella sua realtà e gli fa traballare le sue costruzioni mentali.
Nei giorni migliori diremo che non è stato facile, ma almeno ce l’abbiamo fatta.