Charles Louis de Montesquieu – Libri
Soffro della malattia dello scrivere libri e di vergognarmi d’essi quando sono finiti.
Soffro della malattia dello scrivere libri e di vergognarmi d’essi quando sono finiti.
In quella notte all’improvviso mi ero accorta di una cosa, e cioè che tra la nostra anima e il nostro corpo ci sono tante piccole finestre, da lì, se sono aperte, passano le emozioni, se sono socchiuse filtrano appena, solo l’amore le può spalancare tutte assieme e di colpo, come una raffica di vento.
È sempre un’effimera gioia ciò che si scrive anche se non è sempre vero ciò che si traduce.
Tutto è già cominciato prima, la prima riga della prima pagina di ogni racconto si riferisce a qualcosa che è già accaduto fuori dal libro.
Ogni anno, in prossimità del Natale… prego il cielo per un miracolo. In realtà non credo né agli angeli, né a Babbo Natale. È solo che… quella di Natale è la notte in cui Nana e Ren si sono conosciuti.
“Hermione”, intervenne Harry, che lo considerò un colpo basso, “mi ha appena salvato…””Non me ne frega niente”, urlò lei.
La stanchezza nelle gambe mi fece capire che camminavo da varie ore in una qualche direzione, ma senza un itinerario ben definito, o forse sì, ne avevo uno, casuale, che sebbene non mi portasse da nessuna parte mi allontanava sempre di più dai miei pensieri.