Che Guevara (Ernesto Che Guevara de la Serna) – Guerra & Pace
Il sangue del popolo è il nostro tesoro più sacro, ma è necessario versarlo per impedire che in futuro ne venga sparso di più.
Il sangue del popolo è il nostro tesoro più sacro, ma è necessario versarlo per impedire che in futuro ne venga sparso di più.
Ridevano. Ma la verità è che erano giovani, e i giovani hanno un’idea vecchia della guerra. Onore, bellezza, eroismo. Come il duello tra Ettore e Aiace: i due principi che prima cercano ferocemente di uccidersi e poi si scambiano doni. Io ero troppo vecchio per credere ancora in quelle cose. Quella guerra la vincemmo con un cavallo di legno, immane, riempito di soldati. La vincemmo con l’inganno, non con la lotta a viso aperto, leale, cavalleresca. E questo a loro, ai giovani, non piacque mai. Ma io ero vecchio. Ulisse era vecchio. Noi sapevamo che vecchia era la lunga guerra che stavamo combattendo, e che un giorno l’avrebbe vinta chi sarebbe stato capace di combatterla in un modo nuovo.
La pace. Il piccolo se ne va, il grande viene. Questo porta al successo!
La guerra è una radice del male, semina morte, miete tante vittime e il raccolto è sempre scarso.
La guerra ha due fasi:1 fase: la distruzione2 fase: la ricostruzione di un mondo distrutto senza più nessun essere vivente.
È nel silenzio delle tenebre che si scorge il grido del terrore, della morte, tenebre che risiedono in ognuno di noi e finché culleranno le nostre esistenze esisterà la guerra, l’odio che nasce in noi e nel mondo germoglia.
Finché ci sarà l’uomo, ci sarà guerra.