Chiara Garbuglia – Vita
Fondamentalmente ho avuto tre fidanzati. Poi ci sono stati anche quelli che stavano con me, ma non me l’hanno mai detto.
Fondamentalmente ho avuto tre fidanzati. Poi ci sono stati anche quelli che stavano con me, ma non me l’hanno mai detto.
Siamo come le palle da biliardo in una partita fra giocatori inesperti: spinte continuamente in prossimità della buca senza mai finirci dentro, se non per caso.
L’anima nasce vecchia, ma ringiovanisce. È la commedia della vita. Il corpo nasce giovane e invecchia. È la tragedia della vita.
Il sunto dell’intelligenza è far credere d’esser geni a degli emeriti imbecilli.
Se l’attesa è massacrante, ciò che da tempo avevi atteso diventa meraviglioso.
Non può esserci una vita che ti svegli al mattino e aspetti che arrivi sera.
La vita, nel suo vivere, ci trasmette il senso dell’immortalità, perché pensiamo a lei, come uno stato permanente di noi stessi. Permanente fino al “momento”. Ma è un momento lontano, crediamo. Tanto lontano, da ritenerlo irrealizzabile. E le persone intorno a noi, ci mancano. Come tenere vite, a cui diamo una plausibile spiegazione del perché. È solo uno spazio di tempo, la vita. Un concetto, che dobbiamo assodare al nostro interno. Ma sarà sempre e comunque avere assodato un qualcosa a cui non si dà molto peso. Fino al “momento”.