Chiara Libero – Morte
Nelle case di riposo per anziani, la vita si ferma, e l’unica via d’uscita è solo la morte.
Nelle case di riposo per anziani, la vita si ferma, e l’unica via d’uscita è solo la morte.
L’uomo dovrebbe essere tumulato nella propria cantina. È lì che dimora la sua storia.
Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire.
Stiamo in prima linea, in attesa di morire. Ma anche qui appare un grande capo, che va al fronte senza chiedere il permesso.
Ogni credente davanti all’eutanasia resta giustamente indignato. Tira fuori il nome di Dio e nel nome di Dio chiede pietà per la vittima. Ma se siamo in mano di Dio, se vogliamo che sia Dio a decidere, se deve essere fatta la sua volontà, perché l’uomo si ostina a tenere in vita il prossimo anche quando “non è più vivo”? Se l’uomo spesso non si ostinasse a tenerci in vita intubandoci, nutrendoci, salvandoci in quella fase di Vita che “Vita non è”, voleremo in modo naturale verso quel Dio che già ci attendeva e ci aveva chiamato a sé. Non è eutanasia morire senza “forzature dell’uomo”, ma è un sacrosanto diritto umano quello di morire in pace in modo naturale con dignità.
La morte è una forza distruttrice che travolge l’uomo uccidendolo o portandogli via persone a lui care. Di queste persone non rimane che un dolce e lontano ricordo. La morte non può essere sconfitta, non esiste l’immortalità. Solo il figlio di Dio l’ha sconfitta risorgendo… ma forse il ricordo può dare l’immortalità all’uomo anche dopo la sua morte.
Intuire la morte significa che si è pronti ad accettarla.