Chiara Micellone – Arte
Non c’è niente di più soprannaturale dell’ispirazione.
Non c’è niente di più soprannaturale dell’ispirazione.
Ad un esame del sangue gli trovarono una vena creativa… incurabile!
Il lavoro del pittore non finisce col suo quadro: finisce negli occhi di chi lo…
Perché, mi son sovente domandato, scegli sì spesso a oggetto di pittura la morte, la caducità, la tomba?È perché, per vivere in eterno, bisogna spesso abbandonarsi alla morte.
Non ti aspettare che per gli sbagli commessi ti facciano uno sconto: non sono mai…
Forse reagire non sempre servirà, può darsi che si prenderà comunque l’ennesima porta in faccia. Ma buttarsi giù a che cosa serve? A cadere ancora più in basso di quel che si è già. È meglio scivolare nella merda che buttarcisi a capofitto.
Credo che ogni momento abbia il proprio valore, perché è unico e carico di emozioni. Gli attimi non si rivivono, bisogna limitarsi a custodire i propri ricordi, senza rubare tempo al presente. Non è freddezza, non è insensibilità, è una realtà scomoda che va accettata con forza e coraggio.
Ad un esame del sangue gli trovarono una vena creativa… incurabile!
Il lavoro del pittore non finisce col suo quadro: finisce negli occhi di chi lo…
Perché, mi son sovente domandato, scegli sì spesso a oggetto di pittura la morte, la caducità, la tomba?È perché, per vivere in eterno, bisogna spesso abbandonarsi alla morte.
Non ti aspettare che per gli sbagli commessi ti facciano uno sconto: non sono mai…
Forse reagire non sempre servirà, può darsi che si prenderà comunque l’ennesima porta in faccia. Ma buttarsi giù a che cosa serve? A cadere ancora più in basso di quel che si è già. È meglio scivolare nella merda che buttarcisi a capofitto.
Credo che ogni momento abbia il proprio valore, perché è unico e carico di emozioni. Gli attimi non si rivivono, bisogna limitarsi a custodire i propri ricordi, senza rubare tempo al presente. Non è freddezza, non è insensibilità, è una realtà scomoda che va accettata con forza e coraggio.
Ad un esame del sangue gli trovarono una vena creativa… incurabile!
Il lavoro del pittore non finisce col suo quadro: finisce negli occhi di chi lo…
Perché, mi son sovente domandato, scegli sì spesso a oggetto di pittura la morte, la caducità, la tomba?È perché, per vivere in eterno, bisogna spesso abbandonarsi alla morte.
Non ti aspettare che per gli sbagli commessi ti facciano uno sconto: non sono mai…
Forse reagire non sempre servirà, può darsi che si prenderà comunque l’ennesima porta in faccia. Ma buttarsi giù a che cosa serve? A cadere ancora più in basso di quel che si è già. È meglio scivolare nella merda che buttarcisi a capofitto.
Credo che ogni momento abbia il proprio valore, perché è unico e carico di emozioni. Gli attimi non si rivivono, bisogna limitarsi a custodire i propri ricordi, senza rubare tempo al presente. Non è freddezza, non è insensibilità, è una realtà scomoda che va accettata con forza e coraggio.