Chiara Micellone – Stati d’Animo
L’unica persona che ho sempre aspettato sono io. E quando mi sono ritrovata ho ricominciato a camminare.
L’unica persona che ho sempre aspettato sono io. E quando mi sono ritrovata ho ricominciato a camminare.
A noi donne piace più che sentirci dire: “sei bella hai un fisico mozzafiato” preferiamo: “per me sei unica e speciale”.
Ho provato ad essere ed ad avermi. Monotòno, monosillabica. Un soliloquio imbastito con la me più profonda, a fondo, sprofondata. Dislessica emozionale, con i “ti odio” scritti al posto dei “ti amo”, lettere grandi e piccole, con il disagio e l’imbarazzo di parlarne. Corretta solo in letti di fortuna, ansimata, asmatica. Diaframmatica. Non so confessarmi. Non so assolvermi. Eucarestia che si fa carne e non parola.
Non mi lascio distrarre dai problemi e credo di più nei sogni ad occhi aperti. Magari domani è il giorno dei miracoli e voglio essere attenta per non farmeli scappare e accoglierli. Intanto vivo, mi impegno, costruisco, vado avanti senza paura.
Ho chiesto asilo alla mente aspettando che il cuore smetta di sanguinare.
L’irriverenza è il braccio armato dell’indignazione.
I silenzi di un cuore sono semplicemente il bisogno di dare respiro all’anima affannata che ha voglia di leggerezza.