Chiara Micellone – Vita
A volte la vita ti ruba qualcosa di prezioso per insegnarti che è il momento di alzarsi, perché solo così non sarai una persona con dei valori, ma una persona di valore.
A volte la vita ti ruba qualcosa di prezioso per insegnarti che è il momento di alzarsi, perché solo così non sarai una persona con dei valori, ma una persona di valore.
La vita è un teatro, un enorme mercato di bugie e ipocrisia dove circolano commedianti in cerca di equilibrio, replicanti, comparse, insoddisfatti di ogni cosa. Toglietevi la maschera, non andate in cerca di un’identità, la vita vi riserverà sicuramente delle delusioni, ma aprite il vostro cuore e andate. Interpretate voi stessi, è una sensazione magica, affrontate la vita senza copione, così come viene. Recitate solo per voi stessi e mostrate il vostro talento al mondo.
Si nasce e si muore e tra queste due certezze c’è una distanza chiamata vita. Nella vita c’è la sfida. La volontà di farcela, di superare l’ostacolo del dolore e della perdita, il gran desiderio d’amare ed essere amati abbatte la barriera del concetto limitante d’incertezza e di rinuncia paurosa. La vita è momento di gioia intensa in un abbraccio e in un sorriso dato e ricevuto nella solidarietà! È bella la vita! Ma è ancor più bella vivendola appieno, giorno per giorno, attimo per attimo nella gioia e nel dolore accompagnata dall’amore, che è dentro di noi. Seme che deve essere curato ed alimentato.
Un giorno decisi di smettere di sognare… quel giorno rischiai di morire.
Non vi è nulla più buio della notte, per arrivare al giorno, eppure io dico, non vi è nulla più buio di una strada di vita, la mia vita!
Mi era stato detto di non cogliere le mele perché appartenevano non so bene a chi. Proprio per questo ne ho colta una e mi è piaciuto rubarla e l’ho addentata di nascosto e il sapore era così diverso dagli altri, così nuovo, quasi divino. E a quel punto, non so chi, mi ha detto che avrei partorito con dolore e che la mia vita non sarebbe stata facile, che avrei dovuto soffrire solo per mostrare la mia esistenza. E così è stato. Sempre in ombra, sempre comparsa, sempre figlia di un Dio minore. Strega, demonio e poi puttana: bruciata sui roghi dell’ignoranza, condannata da un credo cieco e deforme, additata da una società isolata nei sui limiti crudeli e abietti. E adesso sono qui, con la mia vita e con la mia mela in tasca che addento, ogni tanto e ogni morso è un passo avanti, ogni morso è una parte di me che esce fuori, con un sorriso. Firmato: una donna qualunque.
Non combatto contro la falsità. Ignoro e vado avanti.