Chitra Banerjee Divakaruni – Libri
E mi rivolge un sorprendente mezzo sorriso guardandomi da sotto le sopracciglia, quasi vedesse davvero me, me al di là di questo corpo, e gli piacesse quello che vede. Ma non è possibile.
E mi rivolge un sorprendente mezzo sorriso guardandomi da sotto le sopracciglia, quasi vedesse davvero me, me al di là di questo corpo, e gli piacesse quello che vede. Ma non è possibile.
Il cuore ha più stanze di un casino.
Per concludere “i libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Sono fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in banca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, […] ci ricordano che non li abbiamo ancora letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schermo di un computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale. […] Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta”.
Un libro è un film, in cui le parole diventano la cinepresa e la mente lo schermo.
È l’amore a creare la propria magia.
Alcuni libri sono immeritatamente dimenticati; nessuno è ricordato immeritatamente.
Un romanzo è in pratica una forma protestante di arte; è un prodotto di una mente libera, di un individuo autonomo.