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  • Erich Fromm – Libri

    Coloro che inconsciamente disperano ma indossano la maschera dell’ottimismo non è detto che siano saggi; ma coloro che non hanno rinunciato alla speranza possono riuscire soltanto a patto di mostrarsi tenaci realisti, di far gettito di tutte le illusioni e di valutare appieno le difficoltà. Questa lucidità mentale costituisce l’elemento che distingue gli “utopisti” presenti a se stessi e gli “utopisti” che sognano ad occhi aperti.

  • Rainer Maria Rilke – Libri

    Lei domanda se i suoi versi siano buoni. Lo domanda a me. Prima lo ha domandato ad altri. Li invia alle riviste. Li confronta con altre poesie, e si allarma se certe redazioni rifiutano le sue prove. Ora, poiché mi ha autorizzato a consigliarla, le chiedo di rinunciare a tutto questo. Lei guarda all’esterno, ed è appunto questo che ora non dovrebbe fare. Nessuno può darle consiglio o aiuto, nessuno. Non v’è che un mezzo. Guardi dentro di sé. Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore, confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. La sua vita, fin dentro la sua ora più indifferente e misera, deve farsi insegna e testimone di questa urgenza. Allora si avvicini alla natura. Allora cerchi, come un primo uomo, di dire ciò che vede e vive e ama e perde.(da “Lettera a Franz Xaver Kappus del 17 febbraio 1903”)

  • Chuck Palahniuk – Libri

    D’altronde, l’isteria è possibile solo con un pubblico. […] Vai a com’era la vita quando eri una bambina e potevi mangiare solo omogeneizzati.Cammini vacillando fino al tavolino da caffè.Sei sui tuoi piedi e devi barcollare su quelle gambe a salsicciotto oppure cadere giù. Poi arrivi al tavolo da caffè e sbatti la tua testolina soffice contro lo spigolo.Sei per terra, e cavolo, o cavolo, fa male. Però non c’è niente di tragico fino a che non accorrono Mamma e Papà.O povera coraggiosa piccolina.È solo allora che piangi.