Christian Frezzetti – Lavoro
Col sole in bocca e lo stereo a palla, è così che si và a lavoro!
Col sole in bocca e lo stereo a palla, è così che si và a lavoro!
Grazie ai promotori finanziari, se i cittadini non vanno alla borsa, la borsa va al parco buoi.
Una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perché la città è il riflesso di tante storie.
Siamo noi troppo choosy o i datori di lavoro che in tempi di crisi vogliono l’esperienza e la bella presenza? Non pretendono anche loro? Non scartano anche loro le persone come noi possiamo scartare un possibile lavoro? Chi è il vero schizzinoso?
La società non si cura dell’individuo che nella misura in cui esso renda. I giovani lo sanno. La loro ansietà nel momento d’affrontare la vita sociale è simmetrica all’angoscia dei vecchi al momento in cui ne sono esclusi.
Grazie alla simulazione dell'”occupazione”, e al miraggio di un futuro positivo per la società del lavoro, si crea la legittimazione morale a procedere in modo ancora più determinato contro i disoccupati e quelli che rifiutano di lavorare. Nello stesso tempo, le agevolazioni fiscali e le cosiddette “gabbie salariali” abbassano ancora di più il costo del lavoro. E così si favorisce con tutti i mezzi possibili il già fiorente settore del lavoro sottopagato e dei lavoratori poveri disposti a tutto.
Un affare in cui si guadagna soltanto del denaro non è un affare.