Cinella Micciani – Stati d’Animo
Tutti dicono che il dolore rende forti. Se io potessi scegliere, vorrei essere debole, ma tanto felice.
Tutti dicono che il dolore rende forti. Se io potessi scegliere, vorrei essere debole, ma tanto felice.
Si guarda sempre un po’ più a se stessi. Lo si fa spesso sopratutto dopo aver pensato troppo tempo agli altri… Si pensa a noi principalmente quando ti sei ritrovata troppe volte a rimetterci soltanto l’anima e a perdere la tua serenità e la capacità di sorridere per chi non meritava nulla. Si pensa a se stessi non per egoismo ma solo perché si è stanchi di trascurarsi rischiando poi di non trovarsi più.
Non è importante piacere, ma lo è piacersi!
Questo curioso vizio di etichettare ogni cosa, di perimetrare tutto in anguste definizioni, come fossero dei mattoncini lego da riporre ordinatamente negli scatoloni. La realtà è che tu puoi definire il dolore di un femore rotto, ma non quello di un’anima dilaniata, puoi descrivere l’euforia di un attimo, ma non la felicità di una vita, puoi delineare i contorni dell’affetto, ma non tratteggiare i limiti dell’amore, puoi rappresentare un ricordo, ma non il tormento che scatena, puoi ingabbiare un puma, ma non il suo desiderio di libertà.
Quando si è troppo sensibili e si è propensi a voler troppo bene, capita di farsi male, al punto da non aver la percezione del malessere stesso.
Il mio “vaffanculo” è un abito senza veli. Limpido e trasparente, proprio come me.
Chiesi a un anziano cosa fosse per lui la solitudine. “L’istinto di apparecchiare per due”, rispose, nascondendosi dietro un sorriso stanco.