Claudia Marangoni – Tristezza
Ho cercato di trattenere le lacrime quel giorno. Ho provato a riccacciarle dentro, non per vergogna ma per rabbia. Rabbia di non avertele sapute regalare prima quelle lacrime. Forse avresti capito tante cose.
Ho cercato di trattenere le lacrime quel giorno. Ho provato a riccacciarle dentro, non per vergogna ma per rabbia. Rabbia di non avertele sapute regalare prima quelle lacrime. Forse avresti capito tante cose.
L’estate che fugge è un amico che parte.
Ti ritroverò, lo so. Sì, mi capiterai tra le mani. Sarai lì, in quelle soffitte piene di ragnatele di ricordi, impolverate. Brillerai tra le tante luci spente, tra le tante ombre dei pensieri. E lì ti riconoscerò. Riassaporerò la tua dolcezza e solamente allora il cuore capirà di aver ritrovato pace.
Mi chiedi di insegnarti ad amare. Ma ancora non l’hai capito che non si impara ad amare, che si ama e basta?
E credevo nella diversità delle persone, ma poi mi accorgo che le pugnalate arrivano proprio da chi non te lo aspetti.
Ogni volta che parlo di te ho gli occhi pieni di lacrime. Non sono salate,…
Sentiva ogni giorno la vita scivolare via, allontanandosi sempre più dalla luce e abbracciando l’oscurità con tenera rassegnazione. Il suo cuore pativa di una sofferenza logorante in quelle ferite mai cicatrizzate del tutto. Avrebbe voluto vivere e essere felice ma non era quello il tempo, il suo destino. Gli veniva a mancare quella voglia di vita e come il vento, errava lontano, invisibile. Solo, cercava ancora conforto in qualcosa o qualcuno per quel dolore che lo faceva stare male. Un tormento senza risoluzione sembrava lo portasse sull’orlo della pazzia. La fine era vicina, la fine era sua amica, lui ne era conscio, e nel silenzio, si allontanava scomparendo per agli occhi del mondo.