Claudia Marangoni – Vita
Nella vita bisogna provare la tristezza prima di conoscere la felicità e l’assenza di una persona per saper apprezzare la sua presenza.
Nella vita bisogna provare la tristezza prima di conoscere la felicità e l’assenza di una persona per saper apprezzare la sua presenza.
Osa sempre perché non puoi sapere quale sarà il sassolino che provocherà la valanga.
Credo che ogni attimo, sogno, emozione, debba essere vissuto “giusto o sbagliato”, chi può dirlo, chi può definire questo antico confine. L’importante che il “ciò” sia vissuto con serenità. Il resto non conta. Conta la gioia vissuta nel contesto che più ci appropria, che più ci appartiene, che più ci rende felici di vivere quello che siamo.
É men male l’agitarsi nel dubbio, che il riposar nell’errore.
E considerò che diventare migliore si divideva in due punti. La prima era pensare al prossimo. L’altra fregarsene di quello che il prossimo pensava.
A volte accadono dei piccoli miracoli in cui le nostre preghiere vengono ascoltate, anche quelle non fatte a Dio ma semplicemente al nostro cuore.
A volte la cosa migliore che puoi fare è fermarti, restare immobile, ascoltare. Lasciare che il vento passi, che la pioggia cessi, che le ferite rimarginino. Prendere tempo. Respirare. Lasciar andare. Il corpo curerà le sue ferite diventando mappa dove la vita ha segnato le sue coordinate, memoria di ogni battaglia. L’anima riposerà, per un po’, fino a trovare la forza di rialzarsi, una volta ancora.