Claudio Visconti De Padua – Bacio
Non volevo i suoi deboli baci, una sorta di mancia ad un amore adulterato!
Non volevo i suoi deboli baci, una sorta di mancia ad un amore adulterato!
Gioire delle cose più semplici, sorridere incontrando il tuo sguardo e sentire di nuovo le nostre vite che si uniscono, mentre l’infinito si concretizza nella magia di un bacio.
Certe persone non tollerano in altri la serenità, la gioia, la semplicità, sembra che la loro soddisfazione sia quella di vedere negli altri il riflesso del loro dolore!
Ti va di passeggiare con me? “Dove mi porti”? Nei giardini dell’anima!
Era tutto scritto nel mio cuore: pennellate di sensazioni, note di emozioni, contratto d’amore; Tutto invano! Lei su queste cose aveva l’anima analfabeta!
C’è una tempesta in me che fa della mia anima naufraga su isole della speranza. Tu sei la terra che bramo sorgente di vita che rincorro nel mare sull’orizzonte dei sogni.
Senza pensarci Francisco l’attrasse a sè e le cercò le labbra.Fu un bacio casto, tiepido, lieve, tuttavia ebbe l’effetto di una scossa tellurica nei loro sensi. Entrambi percepirono la pelle dell’altro prima mai così precisa e vicina, la pressione delle loro mani, l’intimità di un contatto anelato fin dagli inizi del tempo. Li invase un calore palpitante nelle ossa, nelle vene, nell’anima, qualcosa che non conoscevano o che avevano del tutto scordato, perché la memoria della carne è fragile. […]A dire il vero fu appena un bacio, la suggestione di un contatto atteso e inevitabile, ma entrambi erano sicuri che quello sarebbe stato l’unico bacio che avrebbero potuto ricordare sino alla fine dei loro giorni e fra tutte le carezze l’unica che avrebbe lasciato una traccia sicura nelle loro nostalgie.