Claudio Visconti De Padua – Stati d’Animo
In un abbraccio i cuori sono avvicendati in un piacevole scambio di tepore.
In un abbraccio i cuori sono avvicendati in un piacevole scambio di tepore.
In un angolo nascosto, erano rimasti con le labbra appiccicate, senza che nessuno dei due avesse coraggio di muovere un muscolo.
Ora sono qui su questa strada, la mia serenità, non mi fermo per niente al mondo, se tu vuoi esserci sei il benvenuto sennò io non cambio rotta! Non posso permettermi di farlo e non voglio farlo! Non rinuncio a trovare la mia strada!
Contando i dolori, con le pupille dilatate dalle lacrime, come misurerò la mia “imperscrutabilità?”
Si pensa che attraversare il “grande freddo” sia un viaggio come un altro. Che quel “biglietto” di sola andata non faccia paura. Si pensa di non avere bisogno di niente e di nessuno. Ma si sbaglia, sai? Si viaggia da soli in mezzo al freddo, nascono le paure che non sapevi di avere. Le certezze vanno a farsi “fottere”. E tutto è così maledettamente difficile e complicato. La speranza di un po’ di pace non ti basta, non sazia la tua consapevolezza del dopo, perché di “quel dopo” non sai che fartene. Quel salto di “dimensione” è un salto così difficile da compiere, anche con “la freddezza della serenità”. E non ti basta neppure credere in Dio, o sperare che ci sia un Dio ad accoglierti alla fine di quel viaggio, per renderlo un “viaggio accettabile”. Perché “quella fermata” non è accettabile. E quel cuore sterile vorrebbe battere di nuovo.
Sono cosciente del fatto che bere faccia male, ma sono a un bivio, il mio animo o l’annaffio o l’annego.
Sono pronto a tutto, ma non ero pronto a tutto questo.