Cleonice Parisi – Vita
Non fare manto al tuo pianto con uno sgradevole canto,quel cattivo pensiero resterà sul tuo sentiero, ormai non è più mistero.
Non fare manto al tuo pianto con uno sgradevole canto,quel cattivo pensiero resterà sul tuo sentiero, ormai non è più mistero.
Vita fugace vita.Irripetibile, inestimabile,inafferrabile tempoche scorre nella clessidra di tutti i tempi.
La vita è una nave che anela il mare eppur lo teme.
La vita? Una lunga lista d’attesa!
Quello che non voglio,è finire in osteriala mano tremante che rovesciail bicchiere del vinoed il vomito che attendeal lampione giù all’angolo.Quello che non voglioè finire all’obitoriocoi visceri sferragliatida un anatomopatologoper la sua prossima pubblicazione.Quello che non voglioè finire su una antologianel capitolo “i minori”, dovequella poesia un po’ scemache stavo quasi per buttaresia detta “il suo prodotto migliore”.
Mi piacerebbe essere un sasso, spostato ogni tanto da un calcio, spettatore inerte del mondo.
Ho voluto uccidermi cento volte; ma amavo ancora la vita.Questa debolezza ridicola è forse, delle nostre inclinazioni la più funesta.Perché vi è nulla di più ridicolo che di voler portar continuamente un fardello, che si vorrebbe ad ogni momento buttar giù? Di aver in aborrimento la propria esistenza, e di non poter distaccarsene? D’accarezzar finalmente il serpe che ci divora, finché non ci abbia mangiato il cuore?