Clive Staples Lewis – Paradiso & Inferno
Aspira al Paradiso e lo avrai in terra. Aspira alla terra e non otterrai nulla.
Aspira al Paradiso e lo avrai in terra. Aspira alla terra e non otterrai nulla.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
A volte un paradiso si rivela un inferno, e quello che pensiamo possa essere un inferno scopriamo essere un paradiso.A volte non vorremmo mai lasciare il limbo in cui ci troviamo perché non sappiamo cosa potremmo incontrare.A volte la vita ci sembra un lungo purgatorio dove scontiamo peccati che non ci pare di aver commesso.A volte penso che devo cambiare letture… troppa Divina Commedia.
Il diavolo si presenta sempre come un angelo cosi come la cattiveria si nasconde dietro la finta bontà.
Scelgo il paradiso per il clima e l’inferno per la compagnia.
Il tormento… è tutto ciò di cui necessita l’inferno per scacciare via il paradiso dall’anima…
Pericolosi non sono gli uomini che palesano l’intenzione della cosiddetta “botta e via in allegria”. Letali sono gli uomini “finti innamorati”, “finti seguaci dell’anima”, i tarocchi del cuore, che promettono il paradiso mentre ti conducono all’inferno.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
A volte un paradiso si rivela un inferno, e quello che pensiamo possa essere un inferno scopriamo essere un paradiso.A volte non vorremmo mai lasciare il limbo in cui ci troviamo perché non sappiamo cosa potremmo incontrare.A volte la vita ci sembra un lungo purgatorio dove scontiamo peccati che non ci pare di aver commesso.A volte penso che devo cambiare letture… troppa Divina Commedia.
Il diavolo si presenta sempre come un angelo cosi come la cattiveria si nasconde dietro la finta bontà.
Scelgo il paradiso per il clima e l’inferno per la compagnia.
Il tormento… è tutto ciò di cui necessita l’inferno per scacciare via il paradiso dall’anima…
Pericolosi non sono gli uomini che palesano l’intenzione della cosiddetta “botta e via in allegria”. Letali sono gli uomini “finti innamorati”, “finti seguaci dell’anima”, i tarocchi del cuore, che promettono il paradiso mentre ti conducono all’inferno.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
A volte un paradiso si rivela un inferno, e quello che pensiamo possa essere un inferno scopriamo essere un paradiso.A volte non vorremmo mai lasciare il limbo in cui ci troviamo perché non sappiamo cosa potremmo incontrare.A volte la vita ci sembra un lungo purgatorio dove scontiamo peccati che non ci pare di aver commesso.A volte penso che devo cambiare letture… troppa Divina Commedia.
Il diavolo si presenta sempre come un angelo cosi come la cattiveria si nasconde dietro la finta bontà.
Scelgo il paradiso per il clima e l’inferno per la compagnia.
Il tormento… è tutto ciò di cui necessita l’inferno per scacciare via il paradiso dall’anima…
Pericolosi non sono gli uomini che palesano l’intenzione della cosiddetta “botta e via in allegria”. Letali sono gli uomini “finti innamorati”, “finti seguaci dell’anima”, i tarocchi del cuore, che promettono il paradiso mentre ti conducono all’inferno.