Concetta Antonelli – Vita
Abbiamo bisogno di due cose: lo spirito per volare e la mente per essere consapevoli che stiamo volando…
Abbiamo bisogno di due cose: lo spirito per volare e la mente per essere consapevoli che stiamo volando…
Non copiare altri pezzi che già esistono, ma sii capace di cogliere il suono migliore da ognuno di essi mixandoli insieme così da creare un mix unico al mondo. La tua vita.
Per chi sa aspettare c’è sempre un meraviglioso arrivo. Le cose belle hanno il passo lento.
Si è quel che si è, e non quello che crediamo di essere.
Ci sono giornate di sole in cui la vita ti sembra dura e poi ancora ci sono giornate di pioggia in cui rimpiangi quei giorni di sole, perché la vita nei giorni di pioggia è ancora più cupa di come avresti mai immaginato.
Quando non ci sarai più, un granello di sabbia calpestato varrà il caro prezzo di una lacrima, e il tuo desiderio sarà il poter toccare l’acqua per un attimo.
“Ecco le tue solite fantasie – disse Alberto – tu esageri tutto, e in questo caso hai per lo meno il torto di paragonare il suicidio di cui ora è questione, con delle grandi gesta, mentre esso non può esser considerato che come una debolezza, poiché certo è più facile morire che sopportare con fermezza una vita dolorosa”.Ero sul punto di interrompere il discorso, perché niente mi mette così fuori dei gangheri come vedere qualcuno armato di insignificanti luoghi comuni mentre io parlo con tutto il cuore. Pure mi contenni, perché molte volte ho sentito addurre quell’argomento e me ne sono indignato; risposi dunque alquanto vivamente: “Tu lo chiami una debolezza? Ti prego, non lasciarti ingannare dall’apparenza. Puoi chiamare debole un popolo che geme sotto il giogo di un tiranno se, infine, fremendo, spezza le sue catene? Un uomo che nel terrore di vedere la sua casa in preda alle fiamme sente le sue forze centuplicate, e solleva facilmente dei pesi che a mente calma potrebbe appena muovere? E uno che nel calore dell’offesa ne affronta sei, e li vince, tu lo chiami debole? E, mio caro, se lo sforzo costituisce la forza, perché lo sforzo supremo dovrebbe essere il contrario?”