Cristian Di Napoli – Tristezza
Se ne stava sempre in silenzio. Ma i suoi occhi no, avevano molto da raccontare. Ma non ci fu mai nessuno che si fermò ad ascoltarli.
Se ne stava sempre in silenzio. Ma i suoi occhi no, avevano molto da raccontare. Ma non ci fu mai nessuno che si fermò ad ascoltarli.
Undici settembre: giorno in cui l’uomo è venuto meno, lasciando spazio all’animale. Gli edifici hanno eruttato fiamme; le campane hanno suonato a morto per più di 3000 persone venute a mancare in meno di un’ora.L’undici settembre è stato un giorno oscuro e sanguinoso, di proporzioni storiche, in cui morirono persone innocenti, mentre si trovavano nel loro posto di lavoro. È stato il preludio al regresso e l’inizio di ulteriori spargimenti di sangue.
In alcune pause di riflessione a volte capita che mi chieda il perché. Perché quando ti lasciano, sapendo quanto tu le ami, con un dolore già di suo lancinante, alcune persone sembra si divertano a infierire, ad accrescere in te la sofferenza fregandosene del fatto che tu abbia dei sentimenti e un cuore a pezzi, pensando solo a se stessi e gettandoti nel pattume con tranquillità inaudita? Quando la rivivo è una sensazione che fa dannatamente male come appena successa. Vorrei dimenticare, e capita che a tratti l’impressione mi sfiori, ma la ferita è sempre aperta e nonostante il tempo passi è lì e sanguina continuamente senza tregua.
Anche la più grande amicizia viene corrosa dall’ingordigia, dall’egoismo, dalla prosopopea e dalla frenetica lussuria.
Ogni sofferenza che hai vissuto farà si che ogni momento bello lo sia ancora di più.
è la solita malinconia che attanaglia e ti porta via.
Il mio cuore, ogni tanto, si ammala: è la malattia dei ricordi.Perché per un attimo, il mio cuore si voleva voltare e riabbracciare il passato.