Cristiano Sartini – Vita
È qui accanto a me, ha gli occhi chiusi dorme il mio amore… speriamo che i suoi sogni non rimangano tali.
È qui accanto a me, ha gli occhi chiusi dorme il mio amore… speriamo che i suoi sogni non rimangano tali.
A otto anni ho capito il mondo, a venti volevo distruggerlo, a trenta mi ha fatto pena. Ora gli do una mano a crescere.
Il mio pensiero del giorno siete voi!Voi che soffrite!Voi che sperate!Voi che vivete le vostre delusioni!Voi che spesso cercate di trasmettere la Vostra sofferenza e vi ritrovate davanti ad un muro!Voi che vorreste vivere nel passato, per dimenticare il presente!Voi che Vi scontrate, ogni attimo della Vostra vita con una realtà, che non e più la Vostra!Voi che lottate senza tregua, per uscire dal labirinto che si è impossessato della Vostra vita!Voi che riuscite a gioire davanti a delle piccole cose che, l’occhio di chi vi passa accanto neanche riesce a percepirle!Voi che avete riscoperto di avere un cuore!Voi che lo avete dimenticato!Voi che vi battete, stringendo i pugni, fino a far entrare le unghie nelle Vostre mani e farle sanguinare!Voi che amate!Voi che odiate!Voi siete voi!Un insieme di elementi che formano la Vostra grandezza!Chi più di Voi si aggrappa alla vita?Chi più di Voi cerca disperatamente la pace?Nessuno!È questo che vi rende immortali dentro!
La vita è quella che si racconta, non quella che si ha.
La morte è quando non sentiamo più la vita scorrere dentro di noi.
Chi pensa e parla ha le palle, chi riflette e non parla è diabolico.
Non conviene riempire di miele un vaso che sa di aceto, diceva Sofocle. E, forse, dico io, questa saggezza vale anche per tutte quelle relazioni (amicizia, amore, simpatia, etc) che sono partite da binari sbagliati, che sono finite su strade chiuse, che si sono sbriciolate alla prima difficoltà, che si sono rivelate dannose e deleterie per noi o per l’altro, a perfido dispetto della speranza ripostavi, degli occhi lucidi e del cuore palpitante. Non conviene tirarle su, ripararle a tutti i costi, fare immani fatiche per reindirizzarle sulla strada giusta, ostinarsi a credere che possano raggiungere una qualsiasi meta, decorarle di attese e avverbi dubitativi, addolcirle di pazienza e musica. Non conviene, soprattutto se ogni nostro gesto e tentativo è puntualmente ignorato o boicottato dalla controparte. Non conviene inseguire il giorno, non conviene illuminare il cielo della notte, perché ci sono stelle che, con troppa luce, non potremmo vedere. Ci sono stelle che disegnano miti e leggende (un lampione non lo sa fare), stelle che ci ridimensionano nella nostra confortevole piccolezza, consolandoci al contempo del nostro sentirci smarriti sotto un cielo che avremmo voluto dividere e condividere con chi già dormiva, andava, moriva, spariva, non c’era e non c’era mai stato.