Cristina Sali – Libertà
Mentre andavo a fondo, affogando, ho lasciato la tua mano. Volevo liberarti, volevo salvarti. Ma ignoravo il fatto che tu non sapessi nuotare.
Mentre andavo a fondo, affogando, ho lasciato la tua mano. Volevo liberarti, volevo salvarti. Ma ignoravo il fatto che tu non sapessi nuotare.
Nei diversi tipi di libertà, quella meno scontata viene dal nostro sentire, urgente liberarsi da ipocrisie, false costrizioni dettate da una società malata e carente di sensibilità e amorevoli principi.
Non ho mai chiesto nulla alla vita, se non il diritto di viverla come voglio.
Talvolta è difficile guardare in faccia la libertà, quando sei stato tu a scegliere di non averla.
Quanto mi piace la libertà della solitudine.
Credere che si possa avere pensieri e scelte puramente proprie senza essere minimamente influenzati da forze esterne, in poche parole credere nel libero arbitrio, è come dire che, mettendo una palla su un piano essa possa deliberatamente muoversi nella direzione che trova più congeniale senza essere mossa da forza esterne ma solo dalla propria volontà. Semplicemente irrazionale.
Non importa se cadi, se ti riempi di lividi per tutti i colpi che il destino ti infligge, non importa se è un continuo medicarsi le ferite, non importa se ti sbucci le ginocchia per ogni sgambetto che la vita ti fa, non importa se cadi, davvero non importa. La cosa importante però è trovare la forza di rialzarti sempre, ogni volta. Un giorno guardando quelle cicatrici non farai altro che essere fiero di stare in piedi.