Cristopher Iacò – Tempi Moderni
Ogni epoca ha avuto grandi guerre: la guerra di secessione americana, la rivoluzione francese, le due guerre mondiali, noi abbiamo la guerra degli smartphone.
Ogni epoca ha avuto grandi guerre: la guerra di secessione americana, la rivoluzione francese, le due guerre mondiali, noi abbiamo la guerra degli smartphone.
Gli uomini sulla terra somigliano sempre di più ai pesci che vivono nel mare. Il grande mangia quello piccolo.
L’umanità si divide in due categorie: quelli che hanno letto la Recherche, e quelli che dicono di averla letta. Per vanità io dico di appartenere alla seconda, anche se naturalmente faccio parte della prima.
Questo è il paese delle accuse infondate; se penso a tutte le volte che il t9 è stato accusato ingiustamente di grammaticidio.
L’uomo moderno è come il macchinista che spala furiosamente carbone nella caldaia, senza mai sporgere la testa fuori dalla cabina, senza guardare se la ferrata è sgombra, o se almeno esistano i binari.
Cercare la speranza e farla crescere, coltivarla in noi stessi e in chi ci sta vicino, non arrendersi a ciò che adesso la società ci impone, alla sua volgarità, alla sua violenza, ma vedere tra queste cose dei segnali di cambiamento, custodirli e alimentarli come nell’antica Roma le Vestali custodivano il fuoco. Senza sonno né distrazione.
Gli astronauti viaggiano in navicelle spaziali verso la loro destinazione; i poeti viaggiano dentro se stessi e nel mondo della sensibilità verso l’emozione. Gli astronauti vedono il mondo e l’universo solo come un insieme di oggetti fisici; i poeti vedono il mondo e l’universo con gli occhi dell’anima e del cuore, descrivendoli con un pizzico di mistero e fantasia, ma evitando di scadere nel genere “giallo” né nell’inverosimile.