Cynthia Badini – Destino
Tutto ha un inizio ed una fine. Sta a noi decidere se farsi più male con la prima o la seconda!
Tutto ha un inizio ed una fine. Sta a noi decidere se farsi più male con la prima o la seconda!
Allora eri felice! – esclamavo, mentre rapidamente mi avviavo alla città – Allora eri come un pesce nell’acqua! Dio del cielo! Questo è il destino che hai dato agli uomini: di esser felici soltanto prima di acquistare la ragione, e dopo averla perduta! Disgraziato! Eppure io invidio il tuo turbamento, lo smarrirsi dei sensi nel quale tu langui. Tu esci pieno di speranza a raccogliere fiori per la tua regina, d’inverno, e ti rattristi e non puoi comprendere perché non ne trovi. E io… io esco senza speranza, senza scopo, e ritorno come sono uscito. Tu immagini quale uomo saresti se gli Stati Generali ti pagassero. Felice creatura che puoi attribuire a un ostacolo terreno la tua mancanza di felicità! Tu non senti che la tua miseria dipende dal tuo cuore distrutto, dal tuo cervello turbato, e che tutti i re della terra non possono aiutarti.Deve morire disperato colui che deride un malato che viaggia verso lontane fonti che aumenteranno la sua malattia e renderanno più dolorosa la sua fine; colui che insulta un cuore oppresso che per liberarsi dai suoi rimorsi e metter fine ai dolori dell’anima intraprende un pellegrinaggio al santo sepolcro. Ogni passo che gli lacera i piedi per i sentieri non segnati, è una goccia di balsamo per il suo animo oppresso; ad ogni giornata di cammino il suo cuore si riposa, alleviato da molte afflizioni. E voi osate chiamare questa follia, voi, mercanti di parole adagiati sui vostri guanciali? Follia! Dio, tu vedi le mie lacrime! Dovevi tu, dopo aver creato misero l’uomo, dargli anche dei fratelli che gli rapissero il poco che possiede, e il poco di fiducia che egli ha in te, Dio d’amore! Poiché la fiducia in una pianta salutare, nel succo della vigna non è altra cosa che la fiducia in te; la persuasione che tu hai comunicato a tutto quanto ci circonda una forza che guarisce o che consola e di cui possiamo aver bisogno ad ogni istante. Padre, che io non conosco! Padre che prima riempivi la mia anima, e che ora hai distolto da me il tuo viso! Chiamami a te! Non rimanere più a lungo silenzioso! Il tuo silenzio non potrà trattenere quest’anima assetata! Un uomo, un padre, potrebbe forse adirarsi quando il figlio ritornando all’improvviso gli si gettasse al collo esclamando: Sono tornato, padre mio! Non t’irritare se abbrevio il pellegrinaggio che secondo il tuo volere avrei dovuto ancora proseguire. Il mondo è uguale dappertutto, nella fatica e nel dolore, nella ricompensa e nella gioia: ma che m’importa? Io sto bene dove tu sei, e vicino a te voglio godere e soffrire. E tu, amato padre divino, respingeresti da te questo figlio?
Veniamo al mondo per il più grande atto di egoismo e di amore che i nostri genitori abbiano mai potuto fare. La vita non l’abbiamo chiesta ma la viviamo, solo alcuni però fanno in modo che questo passaggio sia vissuto con la dignità che li porterà al più semplice dei riconoscimenti altrui, quello di essere stato un Uomo che ha vissuto tramite il soffio della sua anima.
Chi non vorrebbe stilare il suo destino, srotorarlo come una mappa e correggere le sue tratte come un navigatore esperto? Ditemi chi?
Mi piacciono le persone sincere a tal punto da ammettere di mentire.
Un sorriso mi sfugge dalle labbra, mentre mi accingo a commentare ciò che io definisco Destino.Questa parola ha una potenza che a volte sconvolge e spaventa anche chi, con i paraocchi, vive ogni giorno fingendo che non ci sia.Eppure, ogni istante della mia vita, ha un profumo che non ho chiesto di annusare, ha un sapore che non ho chiesto di gustare, ha un colore che non ho chiesto di vedere, ha un suono che non ho chiesto di ascoltare, ha un corpo che non ho chiesto di toccare!Io stesso ho una vita che non ho chiesto di vivere.Tutto ciò che rimane, è futile e infido, ma questo… questo, per me è Destino!
Dici che l’anello è pericoloso, molto più di quanto io non possa immaginare. In che modo? “.” In molti modi “, rispose lo stregone.” E di gran lunga più potente di quanto non osassi immaginare da principio; tanto potente che finirebbe col sopraffare del tutto qualunque mortale ne avesse il possesso. Sarebbe l’anello ad essere padrone di lui.