Nella vita passiamo troppo tempo a cercare di capire come potremmo far del male a chi ci ha arrecato dolore. Abbiamo perso di vista i valori e l’umiltà, abbiamo troppo odio dentro per capire che oltre al male nella fetta della vita il contenuto è molto più bello.
Mi sono seduto sul bordo della vita e con i piedi a penzoloni ho guardato l’infinito respirando il suo profumo.
Passiamo la vita a sprecare tempo, parole, come se ci dovesse essere sempre un domani per porre rimedio agli errori commessi. Poi arrivano d’improvviso quegli attimi, come schiaffi sulla faccia, che ci ricordano che il tempo è prezioso e non chiede permessi per correre via.
È proprio vero, quando c’è un momento nella vita in cui tutto sembra andare bene, arriva sempre un qualcosa che ti distrugge quella sottile felicità appena raggiunta.
E poi c’e quel pensiero che si insinua nella ragione con il vano tormento di non averla vissuta tutta questa sfuggente vita.
Bisogna cercare di fare emergere le proprie qualità nascoste dalla tristezza, dovuta dall’insoddisfazione.
Siamo come le calamite. Una calamita non è ansiosa di sapere come funziona. É quello che è e, per la sua stessa natura, attrae alcune cose e lascia stare le altre.