Dacia Maraini – Poesia
Nella sciattezza linguistica in cui viviamo c’è bisogno della poesia, che ha la funzione di avvicinarsi all’assoluto. In questo mercato generale delle parole, la parola poetica diventa un assoluto.
Nella sciattezza linguistica in cui viviamo c’è bisogno della poesia, che ha la funzione di avvicinarsi all’assoluto. In questo mercato generale delle parole, la parola poetica diventa un assoluto.
Velocemente la puerizia passache qual’uccello in volo lesto spare,pure la gioventù che presto appareè come molle fior che presto appassa.Lesto il posto cede all’età maturache di triboli tanti si rivestee molte difficoltà appaiono lesteche fendon corpo come legno scura *Il vivere, perciò, per nulla è lietoche mai tien dritto verso la sua meta,non librasi alto, no, come cometaché di cotanto gaudio tiene vetoma serpeggiando va come strisciante,ora in fosso cadendo or da dirupoin cerca pasto d’affamato lupoe non è giorno che non sia ansimante.Il vivere non è, pertanto, affare;arriva, genera guai e poi scompare.* scure.
Solo perché scrivi citazioni e ti diletti a scrivere frasi non vuol dire che tu sia un poeta. Come quando dici di essere diverso: questo non vuol dire che tu lo sia.
Un poeta che si rispetti si uccide in un verso, resuscita nel successivo.
Ho dato tutto ciò che potevo, sono un poeta che racconta le sue storie e che canta i suoi versi.
Il poeta può sopportare tutto, tranne un errore di stampa.
Pendio, origine del pianeta, le tue palpebre spalancano il crepuscolo della terra assaltando l’azzurro delle stelle.