Daniel Blanda – Ateismo
Io non credo in Dio, ma nei miracoli sì, e penso che qualcosa di grande ci sia sopra le nostre teste che noi chiamiamo pura casualità.
Io non credo in Dio, ma nei miracoli sì, e penso che qualcosa di grande ci sia sopra le nostre teste che noi chiamiamo pura casualità.
Oggi come oggi, è l’Iddio stesso che ha bisogno di aiuto, visto che gli umani…
Polvere siamo, polvere diventeremo e anch’io non mi sento in grande spolvero.
Una volta credevo in qualcuno e mi sentivo uno, oggi non credo in nessuno e mi chiedo se sono qualcuno.
I credenti pregano quando hanno bisogno d’aiuto. Io aiuto chi mi chiede una mano. Alcuni credenti bestemmiano quando qualcosa non va. Io provo ad aggiustare le cose sbagliate. Ci sono cose per cui il vostro Dio non serve, invece di mettere le manine giunte, provate a sporcarvele un po’.
La paura dell’ignoto spinge l’uomo a racchiudersi in rassicuranti leggi fisiche e matematiche; dove non riescono quest’ultime, interviene la religione.
Ho ricevuto una mail da un amico, ateo. Ha incontrato per strada una persona, l’ha ospitata a casa sua e l’ha aiutata a trovare lavoro. Quanti di noi l’avrebbero fatto? Non ci si può proclamare credenti e predicare nel nome di Gesù, se nei fatti e nelle parole non dimostriamo di esserlo davvero. Ricordiamo sempre a noi stessi le parole di Gesù: “Qualunque cosa volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatela a loro”. (Matteo, 7: 12)Qualunque cosa avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (Matteo 25: 40) Gesù ci ha detto di fare, ha parlato con verbi di azione, non possiamo chiedere a Dio di pensarci Lui, siamo noi i suoi piedi e le sue mani. Se ci sono esseri umani che muoiono di fame è per colpa di molti che hanno il cuore pieno di nulla, che vogliono arricchirsi condannando gli altri alla fame, alla sete, alla povertà, non perché Dio non li aiuta, il Padre ci aiuta tutti e se ci riteniamo veramente Suoi figli, abbiamo la responsabilità e il dovere di dimostrarlo con i fatti.