Daniela Aspa – Stati d’Animo
Navigatori solitari, costruiamo corazze attraverso le parole, per mascherare le nostre fragilità.
Navigatori solitari, costruiamo corazze attraverso le parole, per mascherare le nostre fragilità.
Sono nato da gente umile e fedele e lo conserverò per sempre.
Mentre attendi un tempo migliore guardi fuori dalla finestra e piove. Anziché aspettare che spiova prova a goderti l’attesa come se non stessi aspettando niente all’infuori di te stessa. E non prenderlo come un ossequio alla vanità se anziché contare le gocce ti guarderai allo specchio e sorridendo ti basterai, basterai alla tua intimità, alla delicatezza del tuo sguardo. Perché soltanto allora, solo allora cambierà il tempo, persino quando la pioggia ti sorprenderà ancora. E quando finalmente ritrovi te stessa ti basterà salire su un muretto per riconquistare il tuo tramonto.
Tutto ciò di cui hai bisogno è dall’altra parte del confine.
Non faccio vedere la mia fragilità. A volte nessuno capisce quanto sensibile io sia: piango si, perché sono umana, di carne e ossa, ho anche un cuore e un’anima. Piango si, perché ho sofferto, e continuo a soffrire. Il mio pianto non è debolezza, anzi è grido, disperazione, perché sono una persona che sogna, lotta, e spera che un giorno qualcuno si accorga che ci sono anch’io in queste mondo.
Orgoglio e autostima non sono sempre sufficienti ad ammortizzare i miei fallimenti, i quali, a volte, sono così pesanti che mi spezzano la schiena. Fa niente: finora col tempo sono sempre guarito.
Non c’è buio dal quale non possiamo uscire. Basta soltanto avere la forza, il coraggio di dire basta, mi riprendo la mia vita.