Daniela Aspa – Vita
C’è stato un tempo in cui tutto stupiva. Mancava qualsiasi cosa, ma c’era tutto, ora i miei occhi vedono gente nutrirsi dai cassonetti. Sembra normale, visto lo stato in cui viviamo.
C’è stato un tempo in cui tutto stupiva. Mancava qualsiasi cosa, ma c’era tutto, ora i miei occhi vedono gente nutrirsi dai cassonetti. Sembra normale, visto lo stato in cui viviamo.
La morte improvvisa di un amico è uno scollamento esistenziale, l’aprirsi di una voragine sotto i piedi della vita, lui scivola aleggiando nelle pieghe dell’infinito, tu resti sul ciglio dell’abisso a contemplare l’immensità della tua impotenza.
Vorrei dirvi che spero che tutto ciò che desiderate possa diventare concretezza nelle vostre mani. Vorrei dirvi che spero che per ognuno di voi possa esserci quell’angolo di Paradiso sicuro e certo. Vorrei dirvi tante cose, ma so quando questo mondo spesso sia difficile e il nostro destino spesso bastardo… Ma io provo ad augurarvelo comunque.
Un navigatore mi direbbe che ho sbagliato strada, un equilibrista che rischierei di cadere, un paracadutista che non posso volare, ma io sbaglio strada e cado, mi butto, pur sapendo che il paracadute potrebbe non aprirsi.
Lungo la strada chiamata vita, sono tante le cose che perdiamo per paura di viverle.
Quanta grazia c’è nei grandi poeti. La stessa grazia che ho visto nei santi. Poeti e santi fanno parte della stessa famiglia.
Il folle è l’incredulo cantore, che della vita ha spento il motore.